COME LAVORO
Il mio è approccio è integrato, cioè tiene conto dei contributi di diversi approcci, come la psicologia dello sviluppo, le teorie cognitivo comportamentali, la psicoeducazione e l’approccio sistemico-relazionale, che nel mio lavoro offrono spunti e occasioni pratiche per cercare soluzioni ai problemi quotidiani. Mi ispiro a diversi contributi della letteratura cognitivo-comportamentale soprattutto nel lavoro con i bambini poiché si dimostra tra gli approcci di maggior successo nella gestione della maggior parte delle problematiche che affronto.
La psicologia per bambini e ragazzi: la psicoeducazione
I miei interventi con i bambini e i ragazzi hanno spesso le caratteristiche della psicoeducazione, un approccio che unisce la consulenza psicologica e l’educazione, mettendo a disposizione le informazioni specifiche sui disturbi, sui decorsi, sui sintomi, sulle cure, etc., così come identificando gli strumenti utili alla gestione del disturbo stesso e delle situazioni ad esso legate. La psicoeducazione cerca di passare da un modello medico tradizionale, che si focalizza sugli aspetti “deficitari” dei disturbo (cioè ciò che non va), ad un approccio che fa leva sui punti di forza dei destinatari (il bambino, l’adolescente, la famiglia) e si focalizza sul presente, avendo come obiettivi: ridurre gli stress ambientali, promuovere le abilità emergenti e insegnare nuove modalità di gestione di situazioni problematiche.
Nell’approccio psicoeducativo l’intervento va costruito intorno al bambino. Il punto di partenza è una valutazione attenta in grado di mettere in evidenza le competenze e le difficoltà del singolo bambino, spesso tramite una buona valutazione diagnostica.
L’intervento psicoeducativo si compone di varie fasi:
la valutazione per individuare le aree di intervento;
la definizione degli obiettivi specifici per ciascuna area e se necessario l’individuazione dei micro-obiettivi;
la definizione delle tecniche e delle modalità dell’intervento che consentano il raggiungimento degli obiettivi;
il monitoraggio continuo dell’andamento dell’apprendimento del bambino.
La psicologia per gli adulti: il colloquio motivazionale centrato sul cliente
Quando mi viene fatta la classica domanda “Che lavoro fai?”, so che la mia risposta accende in chi mi sta di fronte tanti pensieri ed emozioni diverse: rispondo “Sono una psicologa” e l’altro pensa “Oddio ora mi legge nel pensiero” oppure “Devo stare attento perché questa mi analizza” oppure “Interessante! Anche io avrei tanto voluto studiare psicologia” o magari “Grande, ora appena mi capita le chiedo un consiglio su quel problema che mi infastidisce tanto”. Ognuno ha le proprie idee a riguardo dell’utilità della psicologia e nel mio lavoro negli anni ho realizzato che ci sono alcuni principi per me fondamentali perché chi si rivolge a me possa trovare una professionista preparata e affidabile.
Molti di questi spunti vengono dalla mia formazione per il Colloquio motivazionale di W. R. Miller e S. Rollnick che offre strumenti per aiutare le persone a cambiare.
Prima di tutto il paziente è al centro: non sono io che interpreto e ti dico cosa devi fare, ma insieme facciamo i passi che tu senti di compiere.
Mi definisco una facilitatrice del cambiamento: nessuno può costringerti a cambiare, ma sei tu a decidere quando e come la tua vita può prendere piccole o grandi svolte. Io ti accompagno a focalizzare il tuo problema e a cercare possibili soluzioni, e rimango al tuo fianco di fronte ai successi e alle fatiche. Conosco molte strategie interessanti per affrontare le diverse problematiche psicologiche di cui sono esperta e se lo vorrai potremo provare ad applicarle alla tua vita per trovare nuove occasioni di benessere per te, la tua famiglia o la tua classe.
Devi sapere però che non ho nessuna bacchetta magica e che alcuni dei miei strumenti di lavoro sono l’ascolto, le buone strategie e il confronto sull’andamento del percorso. E’ importante darsi dei piccoli obiettivi, dei tempi e verificare se si è in grado di portali avanti, perché la meta finale si raggiunge facendo un passo per volta.
A volte infatti ci sembra che il nostro problema sia troppo grande e che non riusciremo mai a risolverlo, ci sembra di avere di fronte una montagna da affrontare in infradito, sotto un temporale: ma spesso il problema non sta nella difficoltà del sentiero o nell’inadeguatezza dell’attrezzatura, ma nel nostro sguardo! Nel mio percorso di studi e nel mio lavoro come psicologa ho imparato che non ci sono situazioni in cui va tutto male: c’è sempre qualche punto positivo da cui partire, e a volte abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a vederli e a continuare a ricordarci che sono lì. Questo è uno dei miei compiti!
Inoltre spesso vorremmo trovare una soluzione immediata al nostro problema e abbiamo un’aspettativa quasi magica che prima o poi tutto si risolverà, che il tempo sistemerà le cose: invece di solito i problemi si accumulano se non ci si decide a fare ordine e affrontarli. Quindi il primo passo da compiere quando una persona si rivolge a uno psicologo è conoscere il problema e chi è coinvolto: prima di agire è meglio capire!
CONTATTA LA PSICOLOGA
Attualmente ho fatto scelte lavorative che mi hanno portato a svolgere la mia attività di psicologa presso alcuni centri per l’autismo, abbandonando l’attività privata in studio.
Per questo non mi è possibile accogliere richieste di appuntamento.
Se però hai necessità di contattarmi per informazioni o un consiglio, puoi comunque raggiungermi attraverso questo format.